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Visualizzazione dei post da luglio, 2016

Col. Alfred Worden - CMP Apollo 15

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"Ora so perché sono qui. Non per guardare più da vicino la Luna, ma per guardare indietro la nostra casa, la Terra". - Al Worden Command Module Pilot, Apollo 15 1971. "E' tarda sera e ho cinque anni, rannicchiato in un abito di lana tartan verde che si veste con un pigiama di nylon turchese, del tipo che quando li indossi al buio si illumina letteralmente di elettricità statica. Seduto, con l'unica luce che proviene solo dal bagliore di un fuoco a gas e dal nostro piccolo televisore in bianco e nero, mi avvicino il più possibile al fuoco, ignorando le proprietà infiammabili del nylon. Il calore proviene sia dalle fiamme che da una lunga e larga griglia, nella quale, poche settimane prima, avevo gettato le chiavi della macchina di mia madre per evitare il mio primo giorno di scuola, e dopo aver finalmente posseduto e dopo 45 minuti di procedura che prevedeva un appendiabiti, il mio destino è stato segnato e la scuola un'inevitabilità. Fac

Apollo 11 - Modulo di Comando "Columbia" in 3D

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Conservato presso lo Smithsonian National Air & Space Museum di Washington DC, q uarantasette anni dopo lo storico volo di Apollo 11, il Modulo di Comando Columbia ha svelato i suoi interni. Pochissimi hanno visto in dettaglio l'interno del modulo di comando di Apollo 11; hanno studiato attentamente la sua vasta gamma di interruttori, pulsanti, e manopole; o sbirciato gli angoli che solo gli astronauti Neil Armstrong, Buzz Aldrin e Michael Collins hanno conosciuto e vissuto a fondo. Fino ad ora.  Oggi una collaborazione con l'Ufficio dei programmi digitali dello Smithsonian (DPO) , tutti noi abbiamo accesso alla visione dettagliata della parte interna ed esterna del modulo di comando Columbia. Utilizzando la scansione 3D e la fotogrammetria, DPO ha catturato  immagini ad alta definizione. Un altro tassello nell'infinita storia del "Sogno più grande dell'uomo" . Per l'occasione l'abito acrilico che proteg

Jeff Bezos e Blue Origin

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Nel più recente volo, la società di Jeff Bezos, Blue Origin , ha eseguito un test per dimostrare che l'equipaggio della capsula potrebbe atterrare in sicurezza solo con due dei tre paracadute aperti.  Su un volo nominale con tutti e tre i paracadute aperti, la capsula scende a circa 25 km/h prima di attivare un retrorazzo a circa 1 mt. dal suolo. Questo retrorazzo crea una grande nuvola di polvere che si vede poco prima che la capsula atterri e rallenta la capsula fino a 5 km/h prima che tocchi il suolo.  La velocità viene assorbita da un paraurti  anulare   comprimibile in materiale alveolare di alluminio, montato sul fondo della capsula. L'anello è realizzato in otto segmenti. In questa ultima missione, hanno volutamente fatto aprire solo 2 paracadute, la capsula è scesa a circa 35 km/h.  La prima immagine mostra il paraurti montato sotto il veicolo dopo il volo. La seconda immagine mostra una vista laterale degli otto segmenti rimossi dal veicolo. Blue Origin

Apollo 11 – 47 anni dopo

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Siamo giunti al 47° anniversario della missione Apollo 11, ma l'emozione non si è ancora sopita.  Ad oggi resta il viaggio più importante mai intrapreso dall'uomo, solo un viaggio verso Marte potrà eguagliarlo o superarlo. L'uomo ha dimostrato che come specie è disposto a completare il suo processo evolutivo anche in ambienti completamente diversi da quelli in cui cui si è evoluto. A mio personalissimo parere, il l 20 luglio del 1969, la curva dell’evoluzione umana ha preso una nuova direzione. Spesso riguardo filmati, documenti, interviste e fotografie... In particolare quelle scattate con i protagonisti dell'epico viaggio. Neil Armstrong ci ha lasciati nel 2012, Michael Collins dopo la perdita della moglie Pat, si è ritirato (ad eccezione di rari eventi) ed oggi viene considerato un vero eremita, l'unico che appare spesso in pubblico è Buzz Aldrin, pilota del modulo lunare, secondo uomo a camminare sulla luna e convinto sostenitore del viaggio